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CONFINI D’ITALIA

Da una linea rappresentata a un dato numerico
Questo prodotto, come tutti i prodotti IGM non digitali (carte, plastici, pubblicazioni) è acquistabile solo ed esclusivamente presso i
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Autore SIMONE BARTOLINI

In un periodo storico come l’attuale che tende, perlomeno nelle intenzioni, verso l’unione economica e politica degli Stati europei, discutere e trattare di questioni connesse ai confini dello Stato italiano può sembrare anacronistico. È bene invece tenere sempre presente la citazione: un confine certo produce un buon vicinato. Purtroppo, in altre parti del mondo, le rivendicazioni territoriali, anche se non sono l’unica causa, né probabilmente la più importante, hanno operato da detonatore per sanguinose guerre. Anche se situazioni del genere non sono immaginabili nel nostro contesto, le incertezze nel tracciato di un confine sono la causa quasi automatica di controversie e del rinfocolarsi di attriti assopiti, specialmente in ambito locale; a tal proposito possiamo citare l’esempio del noto contenzioso relativo al tracciato del confine sul massiccio del Monte Bianco.
La precisa demarcazione del confine italo-austriaco, effettuata subito dopo la prima guerra mondiale, invece, ha permesso che
venisse stabilito con certezza il luogo esatto del ritrovamento della mummia del Similaun, per 95 metri in territorio italiano, e di una ciaspola tardo neolitica, per circa 20 metri in Italia.
È quindi compito innanzitutto dei politici e poi dei tecnici far sì che il confine fra gli Stati sia certo e documentato in modo
esauriente tramite cartografia, coordinate e descrizione, ben evidenziato sul terreno e così mantenuto. In tale contesto l’Istituto Geografico Militare (IGM), su disposizione del Ministero della Guerra, ha assunto dal 1941 il compito di dirigere le attività inerenti alle tematiche dei confini di Stato e, pertanto, la manutenzione e la misura dei termini e della linea del confine è una attività annoverata tra i propri compiti istituzionali.
Il processo di definizione e demarcazione del confine italiano ha avuto un’evoluzione a partire dalla fine del XVI secolo: dap
prima era semplicemente una zona di frontiera, lasciata deserta per motivi di sicurezza, poi furono posti dei termini, generalmente di grandi dimensioni, indicanti la fine di un regno e l’inizio di altro; successivamente, con lo sviluppo della rappresentazione cartografica del terreno di fine XVIII secolo, il confine divenne una linea da riportare su una carta topografica. Nel XIX secolo, il progressivo sviluppo delle grandi operazioni geodetiche di triangolazione, finalizzate all’inquadramento del territorio, gettò le basi per una importante innovazione nella prassi della demarcazione dei confini: stabilire una corrispondenza biunivoca fra la posizione sul terreno dei termini del confine e la posizione matematica degli stessi rispetto ad un sistema di riferimento, ovvero la determinazione delle coordinate geografiche e piane dei termini del confine.
Questa nuova metodologia venne introdotta dall’Istituto Geografico Militare, per la prima volta verso la fine del XIX secolo,
per determinare le coordinate di alcuni termini in varie località del confine italo-svizzero, come avvenne alla Bocchetta di San Bernardo il 27 agosto 1899. Da allora i termini di confine furono notevolmente incrementati su tutti i confini da est ad ovest e ne furono misurate le coordinate per avere un preciso riferimento spaziale. Alla fine degli anni ‘90 del secolo scorso, lo sviluppo della tecnologia nell’ambito del rilevamento satellitare e l’istituzione del relativo sistema di riferimento comune europeo ETRS89 (European Terrestrial Reference System 1989) hanno indotto l’IGM e gli Istituti geografici dei Paesi confinanti ad intraprendere una nuova misurazione dei termini di confine con la moderna metodologia satellitare, che garantisse economicità e precisione nelle misurazioni, con lo scopo di adottare un unico sistema di riferimento tra i vari Paesi.
Mancava ancora un elemento importante, ovvero la digitalizzazione numerica delle linee del confine italiano. Questo
grosso lavoro, costituito dalla digitalizzazione della linea del confine presente sulla cartografia ufficiale, integrato dalla nuova restituzione aerofotogrammetrica per le zone dove il tracciato coincide con la linea di spartiacque, è stato iniziato dall’Istituto Geografico Militare alla fine del secolo scorso ed attualmente ultimato per i confini italo-sloveno e italo-francese, mentre è quasi completato per i confini italo-austriaco e italo-svizzero.
Tale attività rientra nel quadro del progetto SBE (
State Boundaries of Europe) concepito per rispondere all’armonizzazione dei dati transfrontalieri geografici e ambientali, per quanto previsto dalla direttiva INSPIRE (Infrastrutture for SPatial InfoRmation in Europe, l’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità Europea). Tutto ciò è anche finalizzato all’implementazione delle banche dati di informazioni geografiche (GIS - Geographic Information System), per il futuro impiego in attività e progetti transfrontalieri che uniscano sempre più i Paesi confinanti: la linea di confine individuerà sempre più una zona di condivisione e non di divisione

INDICE DEL LIBRO

Presentazione (a cura del Comandante IGM)

Presentazione (a cura del Prof. Cosimo Palagiano)

Introduzione (a cura del Direttore Geodetico)

Premessa

Aspetti generali del confine

  • Concetto di confine
  • Classificazione dei confini
  • Confini sulle montagne
  • Confini sui fiumi e sui torrenti
  • Confini sui laghi
  • Criteri fondamentali per l’istituzione dei confini
  • Gestione del confine

Storia ed evoluzione del confine di Stato italiano

  • Il confine italo-francese
  • La convenzione di delimitazione del 1861 e la cessione di Nizza e della Savoia,
  • in attuazione del Trattato del 1860
  • I lavori di delimitazione sul terreno del 1861
  • Divergenze di interpretazione e relative controversie
  • I lavori sul confine francese dal 1947 al 2020
  • Il confine italo-svizzero
  • Il confine con il Canton Grigioni, da Piz Lat a Cima di Cugn
  • Il confine con il Canton Ticino, da Cima di Cugn a Corno Gries
  • Il confine con il Canton Vallese, da Corno Gries a Mont Dolent
  • I lavori di revisione e demarcazione negli anni 1924-1938
  • Il lavoro geodetico e altimetrico
  • I lavori sul confine svizzero dal 1943 al 2020
  • Sintesi cronologica della delimitazione e demarcazione del confine di Stato italo-svizzero
  • Il confine italo-austriaco
  • I lavori di delimitazione del confine dopo la prima guerra mondiale
  • Controversie di confine
  • Tracciamento e misure della linea di confine
  • I lavori di determinazione geodetica e topografica
  • I lavori cartografici e catastali
  • Il confine diventa italo-tedesco
  • I lavori sul confine dal 1962 al 1981
  • I lavori sul confine dal 1982 al 2021
  • Il ritrovamento della mummia del Similaun e della ciaspola tardoneolitica
  • Il confine orientale
  • Il confine italo-S.H.S., poi italo-jugoslavo, tra la prima e la seconda guerra mondiale
  • I lavori sul terreno
  • I territori di Fiume, di Zara e della Dalmazia
  • La breve parentesi del confine italo-tedesco
  • Il confine italo-jugoslavo dopo la seconda guerra mondiale
  • I lavori di demarcazione dal 1947 al 1973
  • Gli accordi di Osimo del 1975
  • I lavori di demarcazione e determinazione plano-altimetrica del 1977-79
  • Il confine diventa italo-sloveno
  • Il muro divisorio fra le città di Gorizia e Nova Gorica
  • Sintesi cronologica della delimitazione, demarcazione e ripristino del confine di Stato italo-S.H.S., poi italo-jugoslavo, ora italo-sloveno

I compiti dell’IGM per il confine di Stato dal 1941

  • Accordi bilaterali vigenti per la manutenzione del confine di Stato
  • Il confine mobile sulla linea di displuvio
  • La nuova misura del confine italiano con metodologia satellitare

BIBLIOGRAFIA

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